sabato 17 aprile 2021

Congratulazioni al neo Ingegnere

Ultimamente sono stati  sparsi per Serra San Quirico centro storico cartelli di lavori in corso con l'indicazione del RUP (Responsabile Unico del Procedimento) l'ing. Bondoni Mario al quale questo blog porge le proprie congratulazioni. Come si dice: "non è mai troppo tardi !!!"



Però, visti i lavori:
pendenze pavimentazione della piazza sbagliate, tanto che quando piove anche l'acqua è disorientata;
tombini posati senza logica estetica, venuta meno rispetto ai costi degli stessi;
tessitura di testa dei muretti di "Mancinello" sprovvisti di listature e intrisi di calce,
ecc. ecc. 

Il neo ingegnere non deve aver superato l'esame di stato e saltato a piè pari un congruo tirocinio presso professionisti di provata esperienza.

Come al solito le malelingue sostengono che trattasi di esercizio abusivo di una professione ai sensi dell'art. 348 del c.p.

"Chiunque abusivamente esercita una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato è punito con la reclusione da se mese a tre anni e con la multa da euro 10.000 a euro 50.000"

Sarnno pure malelingue ma credo proprio che per l'onore della buona Amministrazione sia proprio il caso di verificare. 

Ing. Angelo Cuicchi




martedì 6 aprile 2021

Parcelle ridicole - Interventi post sisma centro Italia 2016

e-mail inviata in dta odierna

Spett.le Segreteria,
nota con preghiera da trasmettere al Consiglio.

La presente anche per conto di diversi Colleghi per conoscere chi di codesto CNI, sicuramente mente illuminata, ha aderito allo scellerato  protocollo d'intesa di calcolare i compensi professionali per interventi di progettazione di edifici danneggiati dal sisma del 2016 del Centro Italia secondo quanto stabilito dal Commissario Straordinario per il terremoto del Centro Italia; ovvero di calcolarli  secondo le previsioni per la realizzazione delle  OO.PP.  scontati del 30% (D.M. 140 del 20/07/2012 - D.M. 17/06/2016).

Se questa mente più che illuminata  illuminata avesse mai fatto anche un piccolissimo intervento locale, di miglioramento o di adeguamento sismico si sarebbe accorto delle enormi onerosità delle fasi preliminari alla progettazione vera e propria che non trovano alcun riscontro nel calcolo dei compensi. 
A solo titolo di esempio riporto alcune di queste fasi:

compilazione scheda AeDES con perizia giurata corredata da documentazione grafica e fotografica;

richiesta del livello operativo qualunque sia l’edificio, isolato o in aggregazione, con conseguenti pesanti impegni di rilievo edilizio-strutturale dello stato fessurativo con grafici completi di piante prospetti, sezioni e particolari costruttivi delle strutture;

eventuali rilievi di edifici in struttura  in c.a. dove magari non si ritrovano né le tavole di progetto né le armature degli elementi strutturali.

Se questo collega l’avesse fatto almeno una volta, avrebbe forse compreso di aver messo gli Ingegneri, che mantengono anche questa baracca, nella condizione di lavorare   a 2.50-3,00 euro l’ora (come i clandestini) per portare a termine la progettazione da depositare al MUDE.

Il lavoro cala sempre, la burocrazia di contro invece cresce in maniera esponenziale anche per la pochezza delle ns. organizzazioni locale e centrale a cui purtroppo dobbiamo essere iscritti anche se ancora oggi costituisce un retaggio del tempo che fu: 1923.

Mi scuso, anzi ci scusiamo, ma per favore non mettete più il naso in queste dinamiche dove avete dimostrato l’incompetenza assoluta.

Non mi accontenterò di certo di una risposta del tipo: ma noi abbiamo protestato !!! Non mi accontenterò perché la ricordate la manifestazione a Roma per le parcelle dei colleghi impegnati in OO.PP. ???  Questi il loro obiettivo l’hanno raggiunto !!! Gli altri ora devono continuare a lavorare a testa bassa, in silenzio e a  compensi ridicoli???

Distinti saluti
Ing. Angelo Cuicchi
Ordine Ingegneri AN n: 873
Cell. 3894916225

venerdì 30 ottobre 2020

Volte a crociera, rigidezza equivalente (roba da matti)

In questi giorni di confinamento volontario ho avuto modo di seguire alcuni seminari in remoto, tra questi ne ho seguito uno in particolare tenuto da una società di software per murature.
Quello che mi ha sorpreso al limite dell’incredibile è stata l'illustrazione del calcolo della rigidezza equivalente a quella di un solaio ordinario di una volta a crociera sollecitata da forze nel piano orizzontale.
Posso capire che per vendere si fa di tutto e così si può fare con i numeri.
Mi è venuta immediatamente spontanea una domanda: ma questi l’hanno mai vista una volta a crociera come è costruita?
Penso proprio di no. Questa poggia su quattro spigoli con pochi ricorsi di mattoni tagliati a forma di punta. Già considerare questi appoggi come cerniere è un eufemismo, ma volendolo fare, la rigidezza non può essere che nulla anche perché lungo i quatto lati la volta si accosta alle murature senza connessioni.
Ing. Angelo Cuicchi

giovedì 29 ottobre 2020

Associazione liberi professionisti

 

Ad ogni libero professionista.

Carissimi professionisti, o facciamo quadrato o questi ci annullano.
Non possiamo più lavorare con serenità, siamo sommersi da leggi, leggine, regolamenti e capricci vari da parte di qualsiasi funzionario di turno. Lavoriamo per pochi euro l’ora tanto da non poter più tacere.

I nostri Ordini, retaggio del periodo che fu, non vogliono o non possono tutelare la nostra dignità professionale frutto di anni di studi impegnativi e di sacrifici dei nostri genitori.

Questo Paese è andato in pezzi, tanto che, parafrasando il ponte di Genova, possiamo dire che è “strallato”.

I politici politicanti da quattro soldi ad ogni livello ci trattano come pecore. Ci dobbiamo munire di polizze assicurative di ogni tipo, ci caricano di ogni responsabilità, siamo sottoposti a norme cervellotiche, tanto per fare un esempio quella sulle strutture ormai ha raggiunto livelli inimmaginabili, ottocento pagine di prescrizioni non sempre tutte applicabili, che non lascia margine alcuno alla professionalità individuale; ma se per caso salti una virgola ti trovi ad affrontare la Giustizia Italiana civile e penale, ed è tutto un dire.

I Tribunali per i quali molti lavorano pagano a babbo morto, se una parte contendente fallisce, chi opera in quel contesto i soldi non li vedrà mai. Qualcuno ci ha fatto casa e tetto, tutti gli altri in fila ad aspettare il loro turno che per alcuni non arriva mai.

Non dico nulla sui corsi obbligatori di aggiornamento, in gran parte  farlocchi ma solo passerelle dei nostri notabili il cui risultato certo è quello di farci perdere tempo. 

Riflettete un attimo sull’ultimo terremoto del centro Italia, dopo quattro anni e dopo 102 ordinanze stupide e inutili ancora parlano dei danni lievi. E’ ora che i politici locali e non, si facciano da parte e ci lascino lavorare poiché a differenza di loro lo sappiamo fare. Gli strutturisti devono parlare con i loro pari, e non con gli amministrativisti perché non si capiranno mai.

L’urbanistica e con essa l’edilizia non le nomino per pudore. Si perché ogni Comune è una Repubblica a parte e come tale ha la potestà assoluta sul proprio territorio. Il povero professionista si trova ad operare con una montagna di carte in una marea di regolamenti spesso dannosi.

Il Professionista non fa parte dei protetti, firma tutto, a proprio rischio e spese, di contro chi dovrebbe dare il via al suo lavoro firma sempre quando vuole e con riluttanza anche se non rischia mai niente; tanto lui sta al calduccio, a fine mese lo stipendio se lo trova accreditato sul suo c/c. anche quando con un raffreddore e due linee di febbre sta a casa pagato, il professionista lavora sempre, feste comandate comprese. 

E’ un mondo alla rovescia che dobbiamo ribaltare, con una forte associazione tra professionisti, libera e federale, potremo farlo, quantomeno non potranno più trattarci come pecore da tosare.

I mezzi di comunicazione oggi ci permettono di fare un salto di qualità, facciamolo.

A tal proposito ho predisposto un blog aperto a tutti ma in particolare ai liberi professionisti di ogni tipo; è ora di unirsi per gestire la politica della nostra libera professione, non solo per i nostri sacrosanti diritti ma per una questione di equità lavorativa..

Per parlare dei problemi che quotidianamente ci affliggono cominciamo con il servirci del blog del libero professionista appositamente predisposto e accessibile dal link:


Leggete il post dal titolo “Associazione Ingegneri liberi professionisti

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Inviate al blog le vostre riflessioni all’indirizzo:


Ing. Angelo Cuicchi

RICOSTRUZIONE POST SISMA

Buona Sera sono Amico Andrea

Volevo portare all'attenzione  vostra un problema quotidiano, che incontro nella predisposizione di progetti di ricostruzione post/sisma e volevo sapere il vostro punto di vista;

 Il genio civile di Caccamo per la ricostruzione post/sisma non accetta progetti che prevedono l'utilizzo di reti in fibra di vetro;  

 Un commerciale per una famosa ditta produttrice di GRFP mi dice che posso utilizzare le reti in fibra nei progetti:

  1. O come rete porta intonaco;
  2. O se utilizzo le reti come intervento strutturale ai fini dell'aumento della resistenza del pannello murario è sufficiente allegare al progetto la dichiarazione che allego;

 Ultimamente non ho consegnato progetti strutturali con l'intonaco armato con GFRP pero' sicuramente un anno fa non mi è stato permesso questo utilizzo;

 Ora vorrei avere un vostro punto di vista sull'argomento, insomma sulla possibilità diutilizzare al fine dell'aumento la resistenza delle murature le reti in materiale compositi GFRP grammatura 350 g/m2, resistenza a trazione 3500 kg/ml dimensione maglia 99x99 o differente;

 Distinti saluti

 F.TO AMICO ANDREA  

Inviato da Posta per Windows 10

                              

venerdì 16 ottobre 2020

Ordine degli Architetti, stessa musica.

Concordo  con quanto detto dall'Ing. Cuicchi, infatti anche per noi architetti la situazione professionale è analoga. 

Siamo vittime di un burocrazia crescente che ci distoglie dal nostro vero lavoro "La Progettazione".  
La nostra è una professione del tutto priva di tutele ed è in questo contesto che gli Ordini sono del tutto assenti, si limitano solo a richiedere la quota d'iscrizione e a rammentarci che dobbiamo  acquisire i crediti formativi come se la formazione non la facessimo quotidianamente per esercitare la professione. Si diventa infatti professionisti sul campo, con impegno ed esperienza e non per essere inseriti in un registro.
Gli Ordini possono anche rimanere per quelli che intendono iscriversi, l'importante è che venga eliminata la obbligatorietà della iscrizione ai fini dell'esercizio professionale. E' opinione condivisa, anche da altre nazioni europee che i professionisti debbano potersi associare liberamente sulla base di affinità elettive.

Arch. Antonella Canestrari

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Congratulazioni al neo Ingegnere

Ultimamente sono stati  sparsi per Serra San Quirico centro storico cartelli di lavori in corso con l'indicazione del RUP (Responsabile ...