venerdì 16 ottobre 2020

Ordine degli Architetti, stessa musica.

Concordo  con quanto detto dall'Ing. Cuicchi, infatti anche per noi architetti la situazione professionale è analoga. 

Siamo vittime di un burocrazia crescente che ci distoglie dal nostro vero lavoro "La Progettazione".  
La nostra è una professione del tutto priva di tutele ed è in questo contesto che gli Ordini sono del tutto assenti, si limitano solo a richiedere la quota d'iscrizione e a rammentarci che dobbiamo  acquisire i crediti formativi come se la formazione non la facessimo quotidianamente per esercitare la professione. Si diventa infatti professionisti sul campo, con impegno ed esperienza e non per essere inseriti in un registro.
Gli Ordini possono anche rimanere per quelli che intendono iscriversi, l'importante è che venga eliminata la obbligatorietà della iscrizione ai fini dell'esercizio professionale. E' opinione condivisa, anche da altre nazioni europee che i professionisti debbano potersi associare liberamente sulla base di affinità elettive.

Arch. Antonella Canestrari

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