venerdì 30 ottobre 2020

Volte a crociera, rigidezza equivalente (roba da matti)

In questi giorni di confinamento volontario ho avuto modo di seguire alcuni seminari in remoto, tra questi ne ho seguito uno in particolare tenuto da una società di software per murature.
Quello che mi ha sorpreso al limite dell’incredibile è stata l'illustrazione del calcolo della rigidezza equivalente a quella di un solaio ordinario di una volta a crociera sollecitata da forze nel piano orizzontale.
Posso capire che per vendere si fa di tutto e così si può fare con i numeri.
Mi è venuta immediatamente spontanea una domanda: ma questi l’hanno mai vista una volta a crociera come è costruita?
Penso proprio di no. Questa poggia su quattro spigoli con pochi ricorsi di mattoni tagliati a forma di punta. Già considerare questi appoggi come cerniere è un eufemismo, ma volendolo fare, la rigidezza non può essere che nulla anche perché lungo i quatto lati la volta si accosta alle murature senza connessioni.
Ing. Angelo Cuicchi

giovedì 29 ottobre 2020

Associazione liberi professionisti

 

Ad ogni libero professionista.

Carissimi professionisti, o facciamo quadrato o questi ci annullano.
Non possiamo più lavorare con serenità, siamo sommersi da leggi, leggine, regolamenti e capricci vari da parte di qualsiasi funzionario di turno. Lavoriamo per pochi euro l’ora tanto da non poter più tacere.

I nostri Ordini, retaggio del periodo che fu, non vogliono o non possono tutelare la nostra dignità professionale frutto di anni di studi impegnativi e di sacrifici dei nostri genitori.

Questo Paese è andato in pezzi, tanto che, parafrasando il ponte di Genova, possiamo dire che è “strallato”.

I politici politicanti da quattro soldi ad ogni livello ci trattano come pecore. Ci dobbiamo munire di polizze assicurative di ogni tipo, ci caricano di ogni responsabilità, siamo sottoposti a norme cervellotiche, tanto per fare un esempio quella sulle strutture ormai ha raggiunto livelli inimmaginabili, ottocento pagine di prescrizioni non sempre tutte applicabili, che non lascia margine alcuno alla professionalità individuale; ma se per caso salti una virgola ti trovi ad affrontare la Giustizia Italiana civile e penale, ed è tutto un dire.

I Tribunali per i quali molti lavorano pagano a babbo morto, se una parte contendente fallisce, chi opera in quel contesto i soldi non li vedrà mai. Qualcuno ci ha fatto casa e tetto, tutti gli altri in fila ad aspettare il loro turno che per alcuni non arriva mai.

Non dico nulla sui corsi obbligatori di aggiornamento, in gran parte  farlocchi ma solo passerelle dei nostri notabili il cui risultato certo è quello di farci perdere tempo. 

Riflettete un attimo sull’ultimo terremoto del centro Italia, dopo quattro anni e dopo 102 ordinanze stupide e inutili ancora parlano dei danni lievi. E’ ora che i politici locali e non, si facciano da parte e ci lascino lavorare poiché a differenza di loro lo sappiamo fare. Gli strutturisti devono parlare con i loro pari, e non con gli amministrativisti perché non si capiranno mai.

L’urbanistica e con essa l’edilizia non le nomino per pudore. Si perché ogni Comune è una Repubblica a parte e come tale ha la potestà assoluta sul proprio territorio. Il povero professionista si trova ad operare con una montagna di carte in una marea di regolamenti spesso dannosi.

Il Professionista non fa parte dei protetti, firma tutto, a proprio rischio e spese, di contro chi dovrebbe dare il via al suo lavoro firma sempre quando vuole e con riluttanza anche se non rischia mai niente; tanto lui sta al calduccio, a fine mese lo stipendio se lo trova accreditato sul suo c/c. anche quando con un raffreddore e due linee di febbre sta a casa pagato, il professionista lavora sempre, feste comandate comprese. 

E’ un mondo alla rovescia che dobbiamo ribaltare, con una forte associazione tra professionisti, libera e federale, potremo farlo, quantomeno non potranno più trattarci come pecore da tosare.

I mezzi di comunicazione oggi ci permettono di fare un salto di qualità, facciamolo.

A tal proposito ho predisposto un blog aperto a tutti ma in particolare ai liberi professionisti di ogni tipo; è ora di unirsi per gestire la politica della nostra libera professione, non solo per i nostri sacrosanti diritti ma per una questione di equità lavorativa..

Per parlare dei problemi che quotidianamente ci affliggono cominciamo con il servirci del blog del libero professionista appositamente predisposto e accessibile dal link:


Leggete il post dal titolo “Associazione Ingegneri liberi professionisti

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Ing. Angelo Cuicchi

RICOSTRUZIONE POST SISMA

Buona Sera sono Amico Andrea

Volevo portare all'attenzione  vostra un problema quotidiano, che incontro nella predisposizione di progetti di ricostruzione post/sisma e volevo sapere il vostro punto di vista;

 Il genio civile di Caccamo per la ricostruzione post/sisma non accetta progetti che prevedono l'utilizzo di reti in fibra di vetro;  

 Un commerciale per una famosa ditta produttrice di GRFP mi dice che posso utilizzare le reti in fibra nei progetti:

  1. O come rete porta intonaco;
  2. O se utilizzo le reti come intervento strutturale ai fini dell'aumento della resistenza del pannello murario è sufficiente allegare al progetto la dichiarazione che allego;

 Ultimamente non ho consegnato progetti strutturali con l'intonaco armato con GFRP pero' sicuramente un anno fa non mi è stato permesso questo utilizzo;

 Ora vorrei avere un vostro punto di vista sull'argomento, insomma sulla possibilità diutilizzare al fine dell'aumento la resistenza delle murature le reti in materiale compositi GFRP grammatura 350 g/m2, resistenza a trazione 3500 kg/ml dimensione maglia 99x99 o differente;

 Distinti saluti

 F.TO AMICO ANDREA  

Inviato da Posta per Windows 10

                              

venerdì 16 ottobre 2020

Ordine degli Architetti, stessa musica.

Concordo  con quanto detto dall'Ing. Cuicchi, infatti anche per noi architetti la situazione professionale è analoga. 

Siamo vittime di un burocrazia crescente che ci distoglie dal nostro vero lavoro "La Progettazione".  
La nostra è una professione del tutto priva di tutele ed è in questo contesto che gli Ordini sono del tutto assenti, si limitano solo a richiedere la quota d'iscrizione e a rammentarci che dobbiamo  acquisire i crediti formativi come se la formazione non la facessimo quotidianamente per esercitare la professione. Si diventa infatti professionisti sul campo, con impegno ed esperienza e non per essere inseriti in un registro.
Gli Ordini possono anche rimanere per quelli che intendono iscriversi, l'importante è che venga eliminata la obbligatorietà della iscrizione ai fini dell'esercizio professionale. E' opinione condivisa, anche da altre nazioni europee che i professionisti debbano potersi associare liberamente sulla base di affinità elettive.

Arch. Antonella Canestrari

giovedì 15 ottobre 2020

Associazione Ingegneri liberi professionisti

 

La nota che segue è al momento rivolta agli Ingegneri, ma è da ritenersi valida per ogni tipo di libera professione.

Liberalizziamo il nostro mondo lavorativo dalla schiavitù partitica e dalle oligarchie oppressive.

Carissimi colleghi;

credo sia arrivato il momento di creare un gruppo di ingegneri e di altri professionisti  che esercitano la libera professione finalizzato alla divulgazione di idee e proposte utili all’esercizio del proprio lavoro visto che gli Ordini rappresentativi volgono la testa ad altri lidi 

Ormai tra:
burocrazia crescente in maniera esponenziale tanto che la parte del nostro lavoro d’ingegneri è ormai marginale;
corsi di aggiornamento obbligatori per lo più farlocchi, inutili e a volte dannosi, supportati da aziende mercantili pubblicanti i loro prodotti miracolosi solo sulla carta;
pavoneggiamenti fastidiosi dei nostri rappresentanti a livello nazionale al solo loro scopo;
l’essere considerati pecore d’ammaestrare per poi essere tosate;
lavoriamo ormai a tre o quattro euro l’ora, senza contare le crescenti responsabilità penali e civili con l’obbligo di dotarci di più assicurazioni.

Ripeto che è il momento di ribellarci da questa condizione di sudditanza creando innanzitutto quell'opinione politica sulle libere professioni ormai assente, finalizzata anche  all’abolizione degli Ordini Professionali (figli della Camera delle Corporazioni di altri tempi), che oltre ad essere impropriamente eletti su liste partitiche, non operano nello spirito costitutivo.

Nel frattempo tutti i professionisti dovrebbero associarsi privatamente per categorie e federarsi in un’unica organizzazione del tipo di quelle imprenditoriali allo scopo di tutelare veramente le loro professioni.

Da qualche parte bisogna cominciare, cominciamo noi.

Chi è interessato a questo programma è pregato di dare assenso alla presente tramite comunicazioni, fornendo i propri recapiti, al seguente indirizzo:



Comunque per il momento è già a vostra disposizione il mio blog https://angelocuicchi.blogspot.it  dove questa nota verrà pubblicata alla pagina “Ingegneria".

E’ in fase di preparazione un blog specifico dal nome (presumibilmente) “ilprogessionista” con cartelle specifiche per Ingegneri-Architetti-Geologi,Geometri-Periti-Commercialisti, ecc.

Saluti cordiali

Ing. Angelo Cuicchi



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