giovedì 29 ottobre 2020

Associazione liberi professionisti

 

Ad ogni libero professionista.

Carissimi professionisti, o facciamo quadrato o questi ci annullano.
Non possiamo più lavorare con serenità, siamo sommersi da leggi, leggine, regolamenti e capricci vari da parte di qualsiasi funzionario di turno. Lavoriamo per pochi euro l’ora tanto da non poter più tacere.

I nostri Ordini, retaggio del periodo che fu, non vogliono o non possono tutelare la nostra dignità professionale frutto di anni di studi impegnativi e di sacrifici dei nostri genitori.

Questo Paese è andato in pezzi, tanto che, parafrasando il ponte di Genova, possiamo dire che è “strallato”.

I politici politicanti da quattro soldi ad ogni livello ci trattano come pecore. Ci dobbiamo munire di polizze assicurative di ogni tipo, ci caricano di ogni responsabilità, siamo sottoposti a norme cervellotiche, tanto per fare un esempio quella sulle strutture ormai ha raggiunto livelli inimmaginabili, ottocento pagine di prescrizioni non sempre tutte applicabili, che non lascia margine alcuno alla professionalità individuale; ma se per caso salti una virgola ti trovi ad affrontare la Giustizia Italiana civile e penale, ed è tutto un dire.

I Tribunali per i quali molti lavorano pagano a babbo morto, se una parte contendente fallisce, chi opera in quel contesto i soldi non li vedrà mai. Qualcuno ci ha fatto casa e tetto, tutti gli altri in fila ad aspettare il loro turno che per alcuni non arriva mai.

Non dico nulla sui corsi obbligatori di aggiornamento, in gran parte  farlocchi ma solo passerelle dei nostri notabili il cui risultato certo è quello di farci perdere tempo. 

Riflettete un attimo sull’ultimo terremoto del centro Italia, dopo quattro anni e dopo 102 ordinanze stupide e inutili ancora parlano dei danni lievi. E’ ora che i politici locali e non, si facciano da parte e ci lascino lavorare poiché a differenza di loro lo sappiamo fare. Gli strutturisti devono parlare con i loro pari, e non con gli amministrativisti perché non si capiranno mai.

L’urbanistica e con essa l’edilizia non le nomino per pudore. Si perché ogni Comune è una Repubblica a parte e come tale ha la potestà assoluta sul proprio territorio. Il povero professionista si trova ad operare con una montagna di carte in una marea di regolamenti spesso dannosi.

Il Professionista non fa parte dei protetti, firma tutto, a proprio rischio e spese, di contro chi dovrebbe dare il via al suo lavoro firma sempre quando vuole e con riluttanza anche se non rischia mai niente; tanto lui sta al calduccio, a fine mese lo stipendio se lo trova accreditato sul suo c/c. anche quando con un raffreddore e due linee di febbre sta a casa pagato, il professionista lavora sempre, feste comandate comprese. 

E’ un mondo alla rovescia che dobbiamo ribaltare, con una forte associazione tra professionisti, libera e federale, potremo farlo, quantomeno non potranno più trattarci come pecore da tosare.

I mezzi di comunicazione oggi ci permettono di fare un salto di qualità, facciamolo.

A tal proposito ho predisposto un blog aperto a tutti ma in particolare ai liberi professionisti di ogni tipo; è ora di unirsi per gestire la politica della nostra libera professione, non solo per i nostri sacrosanti diritti ma per una questione di equità lavorativa..

Per parlare dei problemi che quotidianamente ci affliggono cominciamo con il servirci del blog del libero professionista appositamente predisposto e accessibile dal link:


Leggete il post dal titolo “Associazione Ingegneri liberi professionisti

Iscrivetevi alla Newsletter per essere informati sulle pubblicazioni dei vostri post

Inviate al blog le vostre riflessioni all’indirizzo:


Ing. Angelo Cuicchi

Nessun commento:

Posta un commento

Commenti

Congratulazioni al neo Ingegnere

Ultimamente sono stati  sparsi per Serra San Quirico centro storico cartelli di lavori in corso con l'indicazione del RUP (Responsabile ...